Affari Economici
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IL CONSIGLIO PASTORALE PER GLI AFFARI ECONOMICI (CPAE)
L’organismo tipico dell’amministrazione della parrocchia è il Consiglio pastorale per gli affari economici. E’ l’organo di partecipazione dei fedeli alla gestione economica della Parrocchia. Ha valore consultivo, tuttavia il parroco dovrà tener conto del parere del Consiglio per le decisioni da prendere. E’ formato da almeno tre consiglieri e presieduto dal parroco, che è il rappresentante giuridico della parrocchia.
Si tratta di una struttura di comunione che va vissuta nel segno della corresponsabilità e della partecipazione e che va orientata ad una amministrazione dei beni fatta con spirito ecclesiale e non solamente con correttezza economica.
In vari documenti della Chiesa si prospetta un CPAE che :
- diventi sempre più strumento di comunione, alimentando il dialogo e l’unità fra i membri, premessa indispensabile per la presenza di Gesù.
- sia un servizio vissuto nel segno della corresponsabilità e partecipazione ( la ricerca del bene comune avviene attraverso una comunione di pensiero e l’integrazione dei pareri da cui emerge la soluzione idonea)
- le decisioni siano prese non in base a criteri puramente tecnici ed economici, ma in riferimento a principi di ordine cristiano: solidarietà, condivisione, comunione
Il CPAE si muove in armonia con il Consiglio Pastorale parrocchiale, nel quale è presente attraverso alcuni suoi membri.
Per la sua composizione vanno scelti cristiani capaci di valutare le scelte economiche con spirito ecclesiale oltre che con competenza economica) tenendo conto dell’opzione preferenziale per i poveri e della fratellanza universale.
In breve: non solo un organismo amministrativo ma anche e soprattutto un organismo a servizio della condivisione e comunione. Quando il CPAE è animato dallo spirito di condivisione e dall’opzione preferenziale dei poveri non solo conduce una corretta amministrazione, che pure è nec(essaria, ma suggerisce e incoraggia iniziative concrete di solidarietà in modo che la parrocchia diventi una comunità “dove non c’è alcun indigente”.
Don DARIO | FERRARO |
Don SIMONE | BUONOCORE |
Diac. Pietro | Fontanella |
Donato | Adelfio |
Antonio | Andrisani |
Giancarlo | Collura |
Roberto | De Nisco |
Mino | Dell'Unto |
Mauro | D'Anna |
Federico | Gatti |
Giuseppe | Lapegna |
Giuseppe | Leone |
Susanna | Lipori |
Renato | Mastrilli |
Giuseppe | Tarallo |
